Con sentenza 18170/2024 la lode non si ottiene soltanto con il punteggio massio dei voti. Per il Tar Lazio infatti lalode non è un diritto automatico degli studenti che conseguono il massimo dei voti, ma una decisione discrezionale della commissione d'esame. 

Uno studente di un liceo scientifico concludeva le sue prove d'esame di maturità con il punteggio massimo 100/100, aspettandosi dunque la lode come diritto consequenziale. Invece, lo studente si è visto negare la lode dalla commissione. Valutandola come scelta incoerente, lo studente faceva ricorso al TAR, richiedendo che ci fosse una motivazione più valida e dettagliata per la sua assenza di lode. 

Il TAR ricorda dunque e sottolinea la necessaria unanimità della commissione d'esame per la attribuzione della lode. Lode che si attribuisce non solo per un insieme di voti positivi, ma per il percorso effettuato dai ragazzi durante l'anno scolastico, per la qualità delle prove svolte e per la capacità di esprimere una conoscenza critica e profonda e di mostrare una certa maturità, competenze trasfersali e crescita complessiva. Nel giudicare questi traguardi, la sola commissione che ha ruolo centrale in questo compito è la commissione d'esame e l'insieme degli insegnanti nella valutazione finale.