Profili di responsabilità che si profilano in capo ai docenti e al dirigente scolastico nel caso di mobilità Erasmus, nel momento in cui gli allievi sono affidati alle famiglie ospitanti. È corretto pensare che in quei momenti la responsabilità sia per danni che l'allievo procuri a sé stesso sia per danni che procuri ad altri o al patrimonio artistico/ambientale sia in capo alla famiglia ospitante, fatte salve le necessarie procedure di selezione delle famiglie sulla base di criteri che ne considerino l'affidabilità e la serietà?

RISPOSTA

Sul sito dell’INDIRE è presente il “Manuale europeo per la gestione della mobilità individuale degli alunni” ( Erasmus+ Handbook for individual pupil mobility in school education) che fornisce utili indicazioni allo scopo di aiutare le scuole, gli insegnanti, gli alunni, i genitori - e tutti gli attori coinvolti - a gestirne al meglio tutti gli aspetti riguardanti l’esperienza di mobilità.

Nel capitolo 18. Alloggio e famiglie ospitanti - Reclutamento e lavoro con le famiglie ospitanti – consigli pratici - del manuale (in lingua inglese), così si apprende:

- “Stabilire requisiti e controlli trasparenti: per soddisfare le norme di sicurezza e rassicurare i genitori dell'alunno, il processo di valutazione delle famiglie ospitanti deve essere rigoroso e dettagliato. In base alla normativa nazionale
(ndr. Italiana), può essere richiesta documentazione specifica, ad es. recenti precedenti penali di membri della famiglia. Tutti questi requisiti e controlli dovrebbero essere indicati nella chiamata per le candidature volontarie delle famiglie ospitanti e il primo punto della domanda dovrebbe essere un consenso esplicito di queste condizioni da parte della famiglia candidata”
- “Verificare le condizioni di alloggio: il personale della scuola ospitante e/o di provenienza dovrebbe visitare la casa della potenziale famiglia ospitante per confermare che sia idonea ad accogliere l'alunno. L'alunno dovrebbe avere una
stanza tutta sua, o al massimo condividerne una con un coetaneo della stessa età e sesso”.

Al capitolo 23 si legge: - “Pianificare le emergenze prima che si verifichino: il ruolo delle famiglie ospitanti in situazioni impreviste è molto importante. La famiglia ospitante dovrebbe quindi essere coinvolta e avere familiarità con i piani per le emergenze, come spiegato in un capitolo successivo del manuale: “Circostanze eccezionali ed emergenze durante il periodo di mobilità»

Quindi è opportuno se non necessario che vengano richieste alle famiglie ospitanti specifiche dichiarazioni, comprese nel progetto e comunque programmate e condivise con i paesi ospitanti. In sostanza, deve essere definita con gli enti con cui si hanno relazioni una lista di attenzioni e comportamenti di vigilanza sui ragazzi che le famiglie ospitanti si impegnano per iscritto a rispettare.

La famiglia italiana, invece, è chiamata a sottoscrivere singolarmente una espressa adesione ad un “contratto formativo” (learning agreement) nel quale vengono esplicitate le modalità di svolgimento del progetto e gli obiettivi formativi e si chiariscono i reciproci impegni: la scuola indicherà tutte le misure organizzative adottate; la famiglia esprimerà l’autorizzazione alla partecipazione alla mobilità nelle condizioni precisate dal progetto; nel patto verranno altresì indicati eventuali bisogni speciali (es. allergie e intolleranza alimentari, modalità di assunzione di farmaci etc.).

Si precisa che, sul sito INDIRE, alla pagina “Mobilità degli alunni”, sezione “Come gestire al meglio la Mobilità individuale degli alunni” (https://www.erasmusplus.it/scuola/mobilita/mobilita-degli-alunni/ ), sono presenti i documenti e modelli per la mobilità, predisposti dalla Commissione europea, tra i quali un modello di “Dichiarazione della famiglia ospitante” e il sopra indicato “Contratto formativo”.