Nuove tutele per i lavoratori oncologici e fragili: cosa cambia

Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, i lavoratori oncologici beneficeranno di importanti novità sul fronte della tutela occupazionale. Finora, infatti, era previsto un limite massimo di assenza di 6 mesi (il cosiddetto “comporto”), oltre il quale il datore di lavoro poteva procedere al licenziamento. Ora, invece, i pazienti oncologici potranno richiedere un’ulteriore assenza di 18 mesi: non retribuita e senza contribuzione ai fini pensionistici, ma con la garanzia di conservare il posto di lavoro.

La legge prevede anche il diritto a lavorare da remoto in via prioritaria, qualora la mansione lo consenta, al termine del congedo.

Più permessi per i lavoratori fragili

Aumentano inoltre le ore di permesso retribuito per visite mediche ed esami: i pazienti fragili (in particolare quelli con patologie che comportano un’invalidità pari o superiore al 74%, o con figli in condizioni simili) potranno usufruire di 10 ore aggiuntive rispetto a quelle previste dai contratti collettivi nazionali, che in molti casi ammontano già a 18. Le ore supplementari saranno regolate secondo la normativa applicata ai casi di gravi patologie che richiedono cure salvavita.

Tutele estese anche ai lavoratori autonomi

Novità anche per i lavoratori autonomi con incarichi continuativi: potranno sospendere l’attività fino a 300 giorni l’anno, il doppio rispetto ai 150 giorni finora previsti.

Copertura economica e misure aggiuntive

Per garantire l’attuazione della norma, sono previste risorse crescenti: si partirà da 20,9 milioni di euro nel 2026, per arrivare a 25,2 milioni annui dal 2035. La legge prevede anche l’istituzione di un fondo annuale da 2 milioni di euro, gestito dal Ministero dell’Università e della Ricerca, destinato all’assegnazione di premi di laurea in memoria di persone colpite da malattie oncologiche, rivolti a studenti di discipline sanitarie. È inoltre previsto un potenziamento delle infrastrutture tecnologiche dell’INPS.

Un altro passo dopo la legge sull’oblio oncologico

Per accedere a queste misure sarà sufficiente una certificazione semplificata, rilasciata dall’oncologo curante o dal medico di medicina generale. Il provvedimento si inserisce nel solco delle riforme avviate con la legge sull’oblio oncologico. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha definito l’iniziativa “un nuovo passo di civiltà e umanità, a supporto di chi affronta percorsi di cura lunghi e complessi”.