Al via la riforma degli istituti tecnici: nuove competenze e didattica dal 2026

Roma, 23 maggio 2025 – Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto-legge che introduce misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con un focus centrale sulla riforma degli istituti tecnici e sull’organizzazione del sistema scolastico per l’anno 2025/2026.

Il provvedimento, firmato dal Presidente della Repubblica, punta a modernizzare l’istruzione tecnica, rendendola più aderente alle esigenze del mercato del lavoro e agli obiettivi formativi dell’Unione Europea. Si tratta di una delle riforme chiave previste dalla Missione 4, Componente 1 del PNRR.

Nuovo volto per gli istituti tecnici

Dal 2026/2027 le classi prime degli istituti tecnici inizieranno un percorso completamente rinnovato, che sarà esteso progressivamente fino alle classi quinte entro il 2030/2031. I nuovi indirizzi di studio saranno organizzati secondo quadri orari rivisti e risultati di apprendimento misurabili, ispirati a un profilo educativo e professionale aggiornato.

Gli istituti tecnici diventeranno anche soggetti titolati al rilascio di certificazioni delle competenze, in linea con il sistema nazionale di qualifiche, valorizzando i traguardi intermedi raggiunti dagli studenti.

Interventi per l’anno scolastico 2025/2026

Il decreto prevede inoltre:

  • Misure per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico;

  • Norme a favore della parità scolastica, soprattutto per le scuole dell’infanzia paritarie;

  • Percorsi di formazione per i docenti delle scuole secondarie, finalizzati alla prevenzione del disagio giovanile, delle dipendenze e dell’abbandono scolastico.

Nessun aumento di spesa pubblica

La riforma sarà attuata senza nuovi oneri per la finanza pubblica, sfruttando risorse già disponibili. Un regolamento attuativo, adottato nei prossimi mesi, dettaglierà l’organizzazione dei nuovi percorsi tecnici e abrogherà le normative precedenti non più coerenti.

Con questo intervento, il governo intende consolidare l’impegno per una scuola più moderna, inclusiva e orientata al futuro, capace di rispondere alle sfide educative ed economiche del Paese.