Premessa

Ogni scuola è inserita in suo contesto territoriale ma possono comunque essere utili delle indicazioni pratiche. E’ importante innovare presentando dei progetti perché se no si rimane indietro rispetto alle altre scuole, strategia degli esperti per proiettare la scuola verso il futuro e le professione del futuro e l’innovazione tecnologica educativa e valutativa in modo che diventi un ambiente a misura dei ragazzi, traducendosi in una diminuzione della dispersione scolastica.Nel setting d’aula attuale di file di banchi il flusso comunicativo pensato è unidirezionale dove passa dal docente considerato unico depositario del sapere e gli studenti considerati recettori passivi o quasi passivi. Questo contrasta anche con la quotidianità dove gli studenti sono sottoposti a comunicazione intellettiva multidirezionale. Quindi si tratta di colmare la forbice di gap generazionale da un punto di vista formativo. I ragazzi sono bombardati da informazioni che riescono difficilmente a valutare ed elaborare in senso critico ma riescono a processarle ad una velocità molto alta, questo sistema strutturale consente di ragionare sui temi strategici attraverso l’istruzione.Non è soltanto un discorso di attrezzature tecnologiche, sebbene siano un elemento che può facilitare l’approccio alla didattica, ma questa è fatta anche di una metodologia didattica innovativa differente da quella in essere. Questo proprio perché la scuola ha proprio a che fare con apprendimenti informali, ormai prevalenti per l’80% in tutte le forme di costruzione e manifestazione del pensiero. Sono anche le grosse multinazionali a far fatica a trovare le professionalità tra gli studenti appena diplomati e che stanno aprendo scuole di formazione finanziate da loro o autofinanziate dagli studenti proprio per consentire loro l’ingresso nelle nuove forme di impiego. Quella del PNRR è una grande opportunità che deve essere colta.

I passaggi preliminari comuni a tutte le azioni

La Missione che interessa l’istruzione è la numero 4 di cui alla componente 1 che con l’Avviso 170 del 2022 ha strutturato gli interventi straordinari riguardanti il contrasto alla dispersione scolastica e il divario territoriale e con l’Avviso 171 sull’Investimento 3.2 su classroom e labs per le scuole innovative.Innanzitutto occorre l’atto di indirizzo illustrativo delle linee guida del Piano Scuola 4.0 – ossia il documento Strategia Scuola 4.0 - da parte del Dirigente Scolastico al Collegio Docenti e al Consiglio d’Istituto. A tal proposito preme segnalare che le Linee Guida richiedevano che le delibere degli organi collegiali per l’adesione al progetto fossero assunte prima del 28 febbraio mentre le FAQ emanate dal Ministero hanno specificato che non è necessario acquisire le delibere entro il 28 febbraio, in quanto vengono inserite nelle piattaforme in fase di rendicontazione e pertanto possono essere assunte successivamente.

Occorre comunque tenere conto della calendarizzazione, che se prevede un’imminente riunione di uno dei due organi rende opportuna un’acquisizione contestuale delle delibere (ad esempio in fase di approvazione del programma annuale). La modifica del PTOF riguarda l’apposita sezione delle azioni che la scuola deve mettere in atto con i fondi stanziati per la realizzazione degli interventi che intende mettere in atto. Queste riguardano certamente la costituzione del team, la stesura dell’idea progettuale e la pianificazione della formazione già nella fase progettuale; è importante che pianificazione e formazione siano compiute contestualmente per evitare una discrasia problematica tra numero di accessi effettivo alla piattaforma e il target da rispettare, oggetto di comunicazione periodica al Ministero per rispettare gli step dei finanziamenti. Occorre poi costituire il gruppo di progettazione che opera alla realizzazione del progetto che deve realizzare in concreto le azioni richieste. Componenti del gruppo di progettazione possono essere il Dirigente Scolastico, il DSGA, l’animatore digitale, i docenti, gli studenti, i genitori, le figure di sistema, i collaboratori del Dirigente Scolastico, il personale ATA ma anche altre figure esterne e professionali come architetti e psicologi.

Distinzione tra i gruppi

Il gruppo di lavoro e il gruppo di progettazione sono due soggetti diversi. Il gruppo di lavoro opera esclusivamente ai fini della stesura dell’idea progettuale di massima nel rispetto dei campi da compilare in piattaforma e dell’inserimento dell’idea progettuale. Occorre tassativamente ricordare che l’operato del gruppo di lavoro non può essere retribuito con i fondi del PNRR. Diversamente, il gruppo di progettazione deve realizzare l’intervento e può essere retribuito con i fondi stanziati nella misura massima del 10% delle spese ammissibili e devono essere selezionati attraverso procedure ad evidenza pubblica, quindi in un primo momento con un bando interno per verificare che non siano presenti nella scuola le figure necessarie e in caso contrario in un secondo momento procedere cercare la personalità all’esterno. Il gruppo di progettazione potrà procedere a una ricognizione del patrimonio esistente di attrezzature digitali già in possesso della scuola, anche grazie ai precedenti interventi di finan­ziamento con fondi nazionali ed europei e sul­la base dei progetti “in essere”, che andranno ad essere integrate all’interno delle aule da trasfor­mare o che potranno contribuire ad attrezzare ulteriori aule rispetto al target minimo previsto di innovare almeno la metà delle classi di ciascu­na istituzione scolastica. Le FAQ del Ministero hanno chiarito che il Dirigente Scolastico può procedere ad incarico diretto per includere nel team progettuale la funzione strumentale che ha fatto parte del gruppo lavoro senza che ci sia bisogno del bando, che rimane necessario per includere figure diverse e/o aggiuntive da quelle del gruppo lavoro. Dirigente e Dsga possono partecipare al team progettuale ed essere retribuiti da quanto previsto dai loro contratti di categoria. L’USR Veneto ha tuttavia espresso un parere contrario a tale retribuzione.

La documentazione

Ogni scuola deve adottare il documento “Strategia Scuola 4.0” che nel dettaglio deve de­clinare il programma e i processi che la scuola intende seguire per il periodo del PNRR, tutto dentro il quadro di riferimento DigComp 2.2, l’aggiornamento del curricolo, del POF, gli obiet­tivi e le azioni di Educazione Civica digitale, le misure di accompagnamento dei docenti, la for­mazione del personale; devono essere descritte dettagliatamente le metodologie organizzative del gruppo di progetto. I documenti devono riportare per le attività di informazione e comunicazione dovrà pertanto prevedere la presenza dell’emblema EU, del logo istituzionale del Ministero competente e del logo Italia Domani come avviene già per i PON nella carta intestata. Nella piattaforma ciascun progetto è contrassegnato da un codice che è speculare e similare al codice identificativo del PON. Questo codice deve essere riportato in ciascun documento relativo al progetto che le scuole andranno a produrre.

Ambiente di apprendimento

Il ripensamento degli spazi didattici è necessario sia in senso fisico che tecnologico ed è funzionale alla metodologia della modalità di apprendimento che deve essere attuata dall’insegnante. Non rappresenta soltanto un insieme di supporti all’apprendimento, ma desso deve essere inteso sia spazio mentale e culturale, organizzativo ed emotivo, sia spazio d’azione creato per stimolare la costruzione delle conoscenze, delle abilità e delle motivazioni.
La riprogettazione degli ambienti di apprendimento occorre per far sì che gli spazi e gli arredi siano inseriti in uno schema organico in cui tutti gli elementi fisici e relazionali siano coinvolti coerentemente alle finalità prefissate, quindi innovare le metodologie didattiche e fare riferimento alle pedagogie innovative e infine, modificare le tecniche e metodi di valutazione, perché inevitabilmente il docente si ritrova ad assumere un nuovo ruolo. I nuovi spazi di apprendimento saranno molto differenti avranno una disposizione fisica degli arredi a “geometria va­riabile” e cioè permetteranno un’agevole ricon­figurazione dello spazio di apprendimento del gruppo classe in funzione delle attività didat­tiche e delle tecnologie digitali, e non, utili per svolgerle.
Quindi occorre sempre tenere presente che non sono sufficienti lo spazio e la tecnologia per creare un ambiente innovativo ma sono irrinunciabili la formazione, l’organizzazione del tempo e le metodologie didattiche. Insieme alla riorganizzazione fisica degli spazi deve essere congegnata la rimodulazione temporale dell’apprendimento, così che la gestione dei dati e delle risorse utilizzati nell’apprendimento si collochi in una dimensione dinamica.

La progettazione partecipata

La tecnologia è un fattore chiave per avere degli apprendimenti che siano efficaci. Per consentire in primis la cooperazione tra studenti e docenti, ma anche per favorire la personalizzazione e la flessibilità delle modalità di apprendimento. Quindi la flessibilità deve sicuramente essere favorita da degli arredi modulari e flessibili, per consentire rapide riconfigurazioni dell’aula. Quest’ultima deve poter essere completamente sgombrata e liberata; tuttavia una modifica fisica dell’ambiente non basta perché vi sia cooperazione tra studenti e docenti. Deve esserci una progettazione partecipata per la rimodulazione del design dell’aula in linea con i metodi di apprendimento innovativi stabiliti e praticati dal corpo docenti. 
Per realizzare tali ambienti di apprendimento occorrono tecnologie di un livello più avanzato rispetto a quelli base di cui oggi dispongono le scuole; ad ogni modo è stato riscontrato che ormai molte di esse risultano adeguatamente attrezzate grazie ai fondi PON e i vari decreti sostegni durante la crisi pandemica. Ad un livello intermedio occorre avere spazi con maggior flessibilità per consentire una rapida riconfigurazione dell’aula nella quale sono presenti monitor interattivi intelligenti, dispositivi digitali per gli studenti con connessioni wifi e piattaforme cloud. Ad un livello più avanzato si hanno ambienti caratterizzati da arredi trasformabili fino a liberare l’ambiente, cosicché gli spazi possono essere articolati per zone di apprendimento, con tecnologie che favoriscono l’esperienza immersiva, più superfici di proiezione, un forte collegamento con gli ambienti virtuali, la possibile fruizione a distanza di tutte le attività didattiche, quindi una connettività completa alla rete.