Essendo i riposi giornalieri concessi alfine essenziale di garantire al figlio, entro l'anno di vita, la presenza alternativa di uno dei genitori, in linea di massima non è giustificata, nel caso di madre casalinga, la concessione del beneficio al padre lavoratore dipendente. Tuttavia non può escludersi che,, in casi particolari, il padre lavoratore dipendente pubblico possa essere ammesso a fruire dei riposi giornalieri anche se coniugato con una lavoratrice casalinga; ciò si verifica in presenza di situazioni, debitamente documentate, che rendano temporanea­mente impossibile per la madre prendersi cura del neonato (come, ad esempio, nel caso in cui essa debba sottoporsi a particolari cure mediche o accertamenti sanitari). Deve trattarsi, peraltro, di circostanze atte a far venire aggettivamente meno la possibilità per i genitori di alternarsi nella cura del neonato.

Tar Friuli Venezia Giulia, sez. II, 6 febbraio 2014, n. 222