L’intelligenza artificiale (IA) sta progressivamente penetrando in modo strutturale nel sistema scolastico italiano, non più come una suggestione futuribile ma come una realtà operativa. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), con la pubblicazione delle Linee guida sull’uso dell’intelligenza artificiale nelle istituzioni scolastiche (agosto 2025), ha segnato l’inizio di un percorso normativo, organizzativo e culturale volto a regolare l’impiego delle tecnologie intelligenti nel contesto educativo. Le Linee guida costituiscono, al momento, il primo strumento ufficiale di inquadramento dell’IA scolastica in Italia e si collocano nel quadro del più ampio processo di attuazione del Regolamento (UE) 2024/1689, c.d. AI Act, e del Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR).
1.1 L’AI Act e l’inquadramento del rischio educativo
L’AI Act, approvato dal Parlamento Europeo nel marzo 2024 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 maggio 2024, introduce per la prima volta un sistema giuridico europeo di classificazione dei sistemi di intelligenza artificiale in base al livello di rischio. L’articolo 6 del Regolamento individua tra i sistemi “a rischio elevato” quelli utilizzati per “la valutazione o la classificazione degli studenti in contesti educativi o di formazione professionale” (AI Act, Allegato III, punto 3). In base a tale classificazione, ogni istituzione scolastica che intenda adottare strumenti IA per attività che abbiano ricadute sul percorso educativo di uno studente (es. valutazione degli elaborati, identificazione automatica dei bisogni formativi, selezione in percorsi a numero chiuso, ecc.) è soggetta a precisi obblighi documentali, tecnici e organizzativi.
Tra questi obblighi si segnalano:
- valutazione d’impatto ex ante sulla sicurezza, trasparenza e robustezza del sistema IA;
- tracciabilità e auditabilità delle decisioni algoritmiche;
- presenza di un supervisore umano responsabile del processo decisionale;
- formazione specifica per i soggetti coinvolti, inclusi docenti e dirigenti scolastici.
Il MIM, pur non avendo competenza diretta sulla normativa europea, ha il compito di adattare e calare operativamente questi principi all’interno dell’organizzazione scolastica nazionale. Le Linee guida 2025 rappresentano dunque uno sforzo di “traduzione normativa” di principi astratti in istruzioni concrete, benché con un grado ancora insufficiente di dettaglio esecutivo.
1.2 La privacy scolastica nell’era dell’IA: applicazione del GDPR
Parallelamente, ogni implementazione di IA nelle scuole implica un trattamento di dati personali – e spesso sensibili – soggetto alla normativa GDPR. La scuola, in quanto ente pubblico, agisce in qualità di titolare del trattamento e deve rispettare gli articoli 5, 6, 9, 24, 25, 35 e 36 del Regolamento. La valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (DPIA) è obbligatoria ogni volta che il trattamento presenti un rischio elevato per i diritti e le libertà degli interessati (art. 35 GDPR), come avviene nell’uso scolastico dell’IA per:
- l’analisi predittiva delle carenze formative;
- la profilazione didattica adattiva degli studenti (es. sistemi IA che suggeriscono percorsi personalizzati);
- la generazione automatica di feedback correttivi su compiti o test.
Un esempio concreto: un liceo tecnico che adotta una piattaforma di correzione automatica dei compiti di italiano scritti (sulla falsariga di ChatGPT) deve valutare in che modo il sistema utilizzi e conservi i dati, se vi sia un rischio di trasferimento extra UE, se i dati siano pseudonimizzati, se sia prevista una funzione di supervisione umana e se vi sia una clausola contrattuale con il fornitore in caso di violazione. Il tutto deve risultare da apposita DPIA, redatta sotto la responsabilità del dirigente scolastico, con il supporto del Responsabile della protezione dei dati (RPD) dell’istituto o dell’ambito territoriale.
Il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento del 30 gennaio 2024 (doc. web n. 9978066), ha inoltre ribadito che “la profilazione algoritmica degli studenti in ambito scolastico rientra tra i trattamenti ad alto rischio che richiedono specifiche garanzie di trasparenza, supervisionabilità e diritto alla spiegazione da parte dell’interessato”. Tuttavia, molte scuole si trovano ancora prive delle competenze interne per affrontare adeguatamente questi obblighi.
1.3 Le Linee guida del MIM: finalità e ambito di applicazione
Le Linee guida sull’IA a scuola, diffuse nell’agosto 2025, non hanno natura regolamentare ma costituiscono un atto di indirizzo amministrativo, volto a orientare le istituzioni scolastiche nell’adozione graduale di soluzioni IA. Esse individuano due ambiti principali di applicazione:
- l’automazione dei processi amministrativi (segreterie digitali, gestione assenze, comunicazioni scuola-famiglia, elaborazione orari e piani didattici);
- il supporto alla didattica (sistemi adattivi di apprendimento, generazione automatica di contenuti, assistenza virtuale, analisi predittiva delle performance).
Il documento ribadisce l’obbligo del rispetto dei principi fondamentali dell’etica digitale (centralità della persona, non discriminazione, inclusione, trasparenza) e prevede la nomina, da parte di ogni istituzione scolastica, di un referente per la supervisione dei sistemi IA, distinto dal responsabile informatico. Il dirigente scolastico assume formalmente la responsabilità dell’adozione dei sistemi e della verifica della loro conformità alle norme.
Tra le indicazioni operative contenute nelle Linee guida troviamo:
- la necessità di predisporre un fascicolo tecnico per ogni sistema IA adottato;
- la pubblicazione sul sito della scuola di un’informativa trasparente e accessibile per studenti e famiglie;
- l’obbligo di interazione umana nelle fasi decisionali;
- l’utilizzo esclusivo di software con audit di conformità documentato e tracciabile.
1.4 Prospettive di completamento normativo
Il MIM ha annunciato l’emanazione, nei mesi successivi, di decreti ministeriali attuativi che dovranno dettagliare:
- i flussi procedurali da seguire per l’attivazione dei sistemi IA nelle scuole;
- i modelli standard di documentazione (checklist DPIA, FRIA, contratti, capitolati, clausole di audit);
- la definizione dei percorsi formativi obbligatori per il personale scolastico;
- la messa a disposizione di una piattaforma nazionale per la gestione e il monitoraggio delle applicazioni IA sul territorio.
Tale piattaforma (già annunciata come piattaforma.istruzione.gov.it) costituirà l’hub normativo e operativo per tutta l’attività di governo dell’IA scolastica. Essa dovrà contenere anche strumenti per la valutazione d’impatto, la segnalazione di malfunzionamenti, e la condivisione di buone pratiche.










