Il personale scolastico gode di nuove tutele penali: un disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 aprile 2025 introduce misure più severe contro chi aggredisce dirigenti e docenti. In caso di violenza, sono previste pene aggravate fino a 16 anni di reclusione e l’arresto obbligatorio in flagranza di reato per gli aggressori maggiorenni.
Pene più dure per le lesioni contro il personale docente e dirigente
Il provvedimento si applica a tutte le forme di lesione personale subite da dirigenti scolastici e insegnanti nell’esercizio delle loro funzioni o a causa del servizio prestato. Le pene previste sono:
-
Lesioni semplici: da 2 a 5 anni di reclusione
-
Lesioni gravi: da 4 a 10 anni
-
Lesioni gravissime: da 8 a 16 anni
Queste sanzioni saranno inserite nel codice penale come nuovo articolo 583-quater.
Scatta l’arresto immediato per i maggiorenni
Il ddl modifica anche l’articolo 380 del codice di procedura penale, prevedendo per i maggiorenni l’arresto obbligatorio in flagranza o quasi flagranza in tutti i casi di lesione, comprese quelle lievi.
Ciò significa che un adulto che colpisce un insegnante o un dirigente, anche in modo lieve, potrà essere arrestato sul posto, o subito dopo l’aggressione, se trovato con indizi evidenti (come sangue sui vestiti o testimoni oculari).
Diversa la disciplina per i minorenni
Per i minorenni, il ddl non introduce modifiche rispetto alla normativa vigente:
-
L’arresto in flagranza resta possibile solo per lesioni gravi o gravissime
-
Non è mai obbligatorio, e non è ammesso in caso di lesioni lievi
Tutela rafforzata per dirigenti e docenti, aggravante ordinaria per il resto del personale
Il disegno di legge si concentra esclusivamente sulla protezione di docenti e dirigenti scolastici, perché sono loro a subire la maggior parte delle aggressioni. Restano escluse le altre categorie del personale scolastico – amministrativi, tecnici e ausiliari (ATA) – che continueranno a essere tutelate attraverso l’aggravante ordinaria prevista dal codice penale.
In particolare, si applica l’articolo 61, n. 11-novies del codice penale, che stabilisce un aumento della pena fino a un terzo per le aggressioni compiute contro il personale ATA nell’esercizio delle proprie funzioni.
Altre modifiche:
1. Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico (disegno di legge)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'istruzione e del merito, ha approvato un disegno di legge che ha l'obiettivo principale di assicurare, attraverso disposizioni ad hoc, il consenso informato preventivo delle famiglie in relazione alle attività scolastiche che riguardano l'ambito della sessualità. Lo schema di disegno di legge dispone che venga chiesto obbligatoriamente da parte delle istituzioni scolastiche il consenso informato preventivo, in forma scritta, ai genitori o agli studenti se maggiorenni, per la partecipazione sia alle attività extracurriculari sia a quelle rientranti nell'ampliamento dell'offerta formativa che riguardino tematiche relative alla sessualità.
2. Disposizioni in materia di tutela del personale docente della scuola e dei dirigenti scolastici (disegno di legge)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'istruzione e del merito, ha approvato un disegno di legge volto a contrastare il fenomeno delle aggressioni a danno del personale scolastico rafforzandone la tutela e garantendo lo svolgimento dell'attività scolastica in sicurezza e controllo. Analogamente a quanto già previsto per il personale sanitario, vengono apportate modifiche all'articolo 380 del codice di procedura penale in materia di arresto obbligatorio in flagranza nei casi in cui si ravvisino condotte violente che cagionino lesioni personali al personale scolastico, inteso quale dirigente scolastico o membro del personale docente. Viene introdotta una specifica aggravante della pena all'articolo 583-quater del Codice penale nei confronti di coloro che arrecano lesioni personali, indipendentemente dalla loro gravità, al personale scolastico nell'esercizio o a causa delle funzioni e del servizio.
3. Modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'istruzione e del merito, ha approvato un decreto che interviene sullo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, emanato con d.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, recante i diritti e i doveri, nonché le assunzioni di responsabilità da parte degli studenti. In considerazione dei frequenti fenomeni di violenza fisica e psicologica, bullismo e aggressività, compiuti da alunni e studenti nei confronti dei propri compagni e del personale docente, il provvedimento ha l’obiettivo di rispristinare un rapporto equilibrato tra gli studenti, le scuole e le famiglie, in linea con i principi di partecipazione e rispetto reciproco. L'intervento normativo è diretto anche ad attuare quanto previsto dall'articolo 5 della legge 17 maggio 2024, n. 70. in materia di bullismo e cyberbullismo. È previsto un ampliamento dell'impegno delle istituzioni scolastiche per creare le condizioni necessarie per garantire l'individuazione e l'emersione di episodi riconducibili a fenomeni di bullismo e cyberbullismo, nonché di situazioni di uso o abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti e di altre forme di dipendenza.
4. Modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122, in materia di valutazione degli studenti del secondo ciclo di istruzione (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito, ha approvato le modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122, in materia di valutazione degli studenti del secondo ciclo di istruzione. Nello specifico, vengono riformate la valutazione periodica e finale degli apprendimenti e quella relativa al comportamento degli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado. Il sistema di valutazione viene rivisto anche a causa del notevole aumento di episodi di violenza fisica e psicologica nelle scuole, compiuti dagli studenti ai danni dei compagni o del personale scolastico e per riaffermare il ruolo educativo svolto dal corpo docente.