Le cattedre di sostegno continuano a rappresentare una delle sfide più urgenti del sistema scolastico italiano. Nonostante l’aumento dei docenti specializzati dal 63% al 73% negli ultimi quattro anni, secondo i dati Istat, la percentuale di insegnanti privi di qualificazione specifica resta elevata. La media nazionale si attesta al 27%, ma nel Nord Italia arriva al 38%, una criticità che rende difficile l’assunzione a tempo indeterminato, come ha dimostrato il recente concorso PNRR.
L’emergenza inclusione e il fabbisogno di docenti specializzati
Secondo l’ultimo rapporto Istat, nell’anno scolastico 2023/2024 gli alunni con disabilità erano quasi 359.000, pari al 4,5% del totale degli iscritti, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente e del 26% negli ultimi cinque anni. La maggior parte delle certificazioni riguarda studenti maschi (228 ogni 100 studentesse), con la disabilità intellettiva che si conferma la condizione più diffusa (40% dei casi).
La carenza di offerta formativa universitaria specialistica nelle regioni settentrionali, in particolare in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, dovrebbe essere attenuata dall’intervento di Indire, ente di ricerca e formazione sotto la supervisione del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il decreto che avvierà i nuovi corsi è in attesa della firma del ministro.
Partenza dei corsi e opportunità per i docenti
Secondo quanto dichiarato dal presidente di Indire, Francesco Manfredi, i primi corsi di specializzazione dovrebbero partire a metà aprile. Il progetto, fortemente voluto dal Ministero dell’Istruzione, mira a colmare una lacuna storica del sistema scolastico italiano, in particolare nelle regioni del Nord. La Legge n. 106/2024, che ha convertito il Decreto-Legge n. 71/2024, prevede un percorso formativo destinato a oltre 70.000 docenti, con un costo individuale di 1.500 euro. I decreti attuativi sono pronti per la firma del ministro Valditara.
I docenti che concluderanno il percorso abilitante entro il 30 giugno 2025 potranno iscriversi negli elenchi aggiuntivi della prima fascia GPS, che apriranno ad aprile. Tuttavia, il completamento dei nuovi percorsi in tempo utile per le assunzioni straordinarie da GPS entro agosto appare complesso.
Struttura dei percorsi di formazione
I corsi previsti dall’articolo 6 del Decreto-Legge n. 71/2024 sono rivolti ai docenti già operativi nel sostegno, ma privi di una specifica specializzazione. Il titolo ottenuto sarà valido solo in Italia. Per l’accesso è necessario:
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Possedere un titolo abilitante all’insegnamento nella scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo o secondo grado;
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Aver maturato almeno tre anni di servizio su posto di sostegno negli ultimi cinque anni scolastici, anche non consecutivi;
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Per la scuola dell’infanzia e primaria, è sufficiente il diploma magistrale (conseguito entro il 2001-2002) in assenza della laurea in Scienze della Formazione Primaria.
Il percorso formativo è intensivo e prevede 40 crediti ECTS, distribuiti su almeno quattro mesi. Ogni credito equivale a 25 ore di formazione, articolate tra:
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Lezioni teoriche, prevalentemente online in modalità sincrona (con un massimo del 10% in modalità asincrona);
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Laboratori pratici in presenza;
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Studio individuale su temi come pedagogia speciale, didattica inclusiva, disabilità sensoriali e intellettive, psicologia dello sviluppo e normative scolastiche.
I docenti con almeno tre anni di esperienza nel sostegno non dovranno svolgere il tirocinio, poiché l’attività già svolta sarà riconosciuta come equivalente.
Gli esami previsti includono:
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Prove intermedie con voto minimo di 18/30;
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Un esame finale in presenza, con un colloquio basato su un elaborato scritto riguardante un caso pratico tratto dall’esperienza lavorativa.
Il voto finale sarà calcolato come media tra le valutazioni intermedie e l’esame conclusivo. Per chi non riuscirà a rientrare nei posti disponibili, sono già previsti corsi successivi.
Il fabbisogno di docenti e la distribuzione regionale
Secondo il Ministero dell’Istruzione, il totale dei posti attivabili per la formazione sul sostegno è di 52.622 unità, con una forte concentrazione nella scuola primaria (24.374 posti). Per gli specializzati con titolo estero, il numero stimato è di poco superiore a 10.000 docenti.
La distribuzione per regione evidenzia una carenza maggiore al Nord, con la Lombardia che registra il fabbisogno più alto (11.756 posti), seguita da Piemonte (7.098) ed Emilia-Romagna (4.647). Nel Centro Italia, le regioni con maggiore necessità sono Toscana (4.970 posti) e Lazio (4.382). Al Sud, la Campania guida la richiesta con 1.700 posti, seguita da Puglia (2.621) e Sicilia (2.065).
Suddivisione dei posti per grado di istruzione:
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Scuola dell’infanzia: 6.174 posti;
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Scuola primaria: 24.374 posti (con Lombardia e Piemonte in testa);
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Scuola secondaria di primo grado: 12.502 posti (di cui 3.462 in Lombardia);
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Scuola secondaria di secondo grado: 9.572 posti.
Percorsi per docenti con titoli esteri
I corsi previsti dall’articolo 7 sono destinati agli insegnanti con titolo di specializzazione conseguito all’estero, ma non ancora riconosciuto in Italia. Per accedere, è necessario rinunciare alla richiesta di riconoscimento e dimostrare di aver seguito un percorso formativo di almeno 1.500 ore o 60 CFU.
Il numero di crediti richiesto varia in base all’esperienza:
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48 crediti ECTS per chi non ha esperienza sul sostegno;
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36 crediti ECTS per chi ha almeno un anno di servizio su posto di sostegno (in questo caso, il tirocinio non è richiesto).
Restano da definire eventuali durate minime uniformi e possibili modifiche richieste dai sindacati.
Queste nuove misure rappresentano un passo significativo verso il miglioramento dell’inclusione scolastica, garantendo un numero maggiore di docenti specializzati in grado di rispondere alle esigenze degli alunni con disabilità.