Incarichi specifici
Negli incarichi rientrano delle attività in più che prevedono delle responsabilità aggiuntive, rischio o disagio, necessari per la realizzazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) che una scuola ha elaborato in collegio docenti ed approvato in consiglio d’istituto e che può essere definito la carta d’identità di una scuola.
Questi incarichi possono consistere in servizi di primo soccorso, in collaborazione per la gestione dell’assistenza alla persona e sicurezza agli alunni diversamente abili.
Sia le mansioni specifiche del profilo che gli incarichi specifici sono inseriti all’interno del piano annuale delle attività del personale ATA che, ogni anno, il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, sentito il personale ATA, elabora all’inizio dell’anno e condivide con lo stesso in un’assemblea.
Per capire a chi e come possono essere riconosciuti questi incarichi specifici è necessario consultare la contrattazione d’istituto, cioè quel contratto che viene discusso e sottoscritto tra il dirigente scolastico e la RSU dell’istituto. All’interno del singolo contratto d’istituto viene, infatti, specificato quali mansioni aggiuntive vengono attribuite al personale e riconosciute sulla base di un riconoscimento economico aggiuntivo che deriva dal fondo di istituto, cioè da finanziamenti specifici che la scuola riceve e che deve contrattare.
I compiti educativi del collaboratore scolastico
La scuola moderna in questo nuovo millennio deve farsi carico di responsabilità educative condivise con la famiglia e gli altri interlocutori presenti nel territorio per far fronte alla rapida e complessa trasformazione della società, sempre più globalizzata, multietnica e multiculturale. Tale compito non è solo prerogativa dei docenti, ma anche dei Collaboratori Scolastici che, tra il personale ATA, sono i più vicini agli studenti. Pertanto, questa importante figura è chiamata a condividere parte della responsabilità educativa facendo “ponte” tra gli obiettivi della scuola, i bisogni degli alunni e le aspettative delle famiglie e della società.
Il compito educativo del personale Collaboratore Scolastico è una funzione che è comunque compresa nel ruolo che svolge già solo per il fatto che si trova ad operare all’interno di una istituzione educativa. Non si può pensare, infatti, che, nel medesimo luogo di lavoro, la funzione educativa sia un compito riservato al solo personale docente ma anche a tutto il personale che in esso vi opera.
In quanto adulto addetto alla sorveglianza, il collaboratore scolastico è un riferimento sul quale lo studente converge attenzioni relazionali, perciò, il suo ruolodi operatore consapevole, si deve porre in relazione all’ambiente dove lavora. L’atteggiamento, il linguaggio, la gestualità, la premura e la cura con cui svolge il proprio impegno diventano elementi visibili anche ai bambini, che sapranno apprezzarli e filtrarli all’interno dell’insieme dei messaggi educativi e formativi che la scuola propone. È opportuno, perciò, che i collaboratori scolastici abbiano informazioni di carattere psicologico e pedagogico relativamente alle fasce d’età degli alunni con cui sono in contatto.
La scuola non esaurisce la propria funzione educativa all’interno dell’aula.Tutto è relazione, rispetto, accoglienza e ascolto.Ciascuno è un modello di riferimento e, quel che fa o dice, ha un valore aggiunto che può qualificare o squalificare il lavoro che svolge ed incidere positivamente o negativamente sull’immagine del contesto.Pertanto, possiamo sintetizzare, che la vita della scuola si esplica attraverso la responsabile collaborazione tra tutte le componenti scolastiche, nell’esercizio delle rispettive competenze.Stili di comportamento improntati alla correttezza, alla discrezione, alla cortesia nelle relazioni interpersonali, studenti, docenti, personale ATA, dirigenza, creano una immagine positiva della struttura scolastica, subito avvertita dall’utenteesterno”.
A tale proposito, il Legislatore è intervenuto per la prima volta in un CCNL (2018) parlando all’art. 24 di “comunità educante” e precisamente:
comma 1 - “la scuola è una comunità educante di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto di studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, approvata dall’ONU il 20/11/1989, e con i principi generali dell’ordinamento italiano”.
comma 2 - “appartengono alla comunità educante il dirigente scolastico, il personale docente ed educativo, il DSGA e il personale amministrativo tecnico ed ausiliario, nonché le famiglie, gli alunni e gli studenti che partecipano alla comunità nell’ambito degli OO.CC. previsti dal d.lgs nr. 297/1994.
Il ruolo del collaboratore scolastico non è, quindi, secondario o accessorio, ma contribuisce in modo significativo a raggiungere gli obiettivi educativi che la scuola si prefigge.