Non ci sarà un nuovo concorso nazionale per i dirigenti scolastici. Il Ministero dell’Istruzione ha escluso l’ipotesi di una ripetizione della selezione, nonostante le contestazioni avanzate in alcune regioni. Le autorità stanno seguendo con attenzione l’andamento dei ricorsi, regione per regione, e mantengono una linea di fermezza: tolleranza zero per eventuali irregolarità, ma nessuna apertura a richieste di annullamento generale, come quelle avanzate da esponenti del M5S e del PD, che hanno sollevato la questione in Parlamento.
Il caso Campania: sospesi gli orali
Il nodo più critico riguarda la Campania, dove il concorso per 34 posti da dirigente è stato sospeso ancora prima dell’inizio degli orali. Il direttore dell’USR, Ettore Acerra, ha deciso lo stop a seguito delle dimissioni in serie da parte dei commissari d’esame. Su 165 candidati ammessi alla prova scritta, circa 60 sono in lizza per gli orali, ma una cinquantina ha presentato ricorso per chiedere l’annullamento delle prove.
I numeri del concorso
La selezione, avviata a dicembre 2023, mette a disposizione 519 posti in tutta Italia. Le prove scritte si sono concluse a fine marzo, con lo scioglimento dell’anonimato il 25 e 26 del mese. Per superare la prova era necessario ottenere almeno 70 punti. A livello nazionale, sono stati ammessi agli orali 3.795 candidati.
I ricorsi in altre regioni
Oltre alla Campania, ricorsi sono stati presentati anche in Lazio, Puglia e Calabria, Veneto e Abruzzo. Il Ministero fa sapere che, al momento, nelle altre regioni le prove orali stanno proseguendo regolarmente, sotto costante osservazione da parte del Mim.