(Prima parte)
L’intelligenza artificiale ha ormai da tempo raggiunto in maniera pervasiva la nostra società, le nostre case e inevitabilmente le nostre scuole, modificando modalità di organizzazione, di valutazione, di insegnamento e di apprendimento (basti pensare alle possibilità di personalizzazione delle attività di tutoraggio o di valutazione), con impatti che sono ormai sempre più evidenti e che sempre più vedremo incrementarsi in futuro.
Spesso nemmeno ci accorgiamo della presenza dell’IA nella nostra vita (tranne quando il nostro assistente vocale si rifiuta gentilmente di smontare l’albero di Natale), eppure motori di ricerca, chatbot, assistenti vocali, traduzioni automatiche, app quotidianamente utilizzate - come ad esempio quelle di navigazione - si fondano sull’uso dell’IA e dei dati.
Ovviamente ciò comporta - e nemmeno di questo si ha generalmente piena consapevolezza - che grandi quantità di nostri dati siano utilizzate da qualche parte con finalità che spesso non sono da noi conosciute e nel campo dell’educazione si determinano questioni etiche specifiche che rendono necessario garantire che insegnanti ed educatori da un lato comprendano il potenziale dell’intelligenza artificiale nel proprio campo di lavoro, dall’altro siano però consapevoli dei rischi connessi.
In un momento in cui il tema del figital (ossia la continua connessione tra fisico e digitale, l’essere contemporaneamente in presenza e a distanza) o la dimensione onlife(per dirla con Luciano Floridi, che qualche anno fa ha coniato questo neologismo che unisce online e offline per evidenziare la natura ibrida delle nostre esperienze quotidiane, in parte digitali e in parte analogiche) entrano prepotentemente nelle aule scolastiche, occorre essere consapevoli del fatto di trovarsi di fronte a una rivoluzione culturale globale, che postula nuovi paradigmi educativi, ma anche grande capacità di mettersi in gioco e soprattutto notevole impegno di approfondimento e riflessione rispetto alle nuove problematichee sfide che ci attendono.
Proprio a questo scopo la Commissione Europea ha pubblicato nel 2022 un utile approfondimento dal titolo “Orientamenti etici per gli educatori sull’uso dell’intelligenza artificiale e dei dati nell’insegnamento e nell’apprendimento”, che ancora non ha avuto adeguata diffusione nelle scuole, ma che rappresenta indubbiamente un valido contributo alla riflessione sulla tematica, dal momento che hanno partecipato alla sua stesura numerosi esperti del settore e rappresentanti di varie organizzazioni internazionali (OCSE, UNESCO, UNICEF).
Il documento, che sarà attivamente promosso dalle istituzioni scolastiche europee attraverso il programma Erasmus+, offre suggerimenti e spunti di riflessione agli educatori per utilizzare in maniera più sicura ed etica l’IA nel campo dell’istruzione, in risposta ad uno degli obiettivi prioritari dell’agenda politica dell’Unione Europea, al GDPR (Regolamento generale per la protezione dei dati), alla dichiarazione UE sui diritti e i principi digitali e infine al DigComp 2.2, che aggiorna la precedente versione proprio introducendo le competenze relative al settore dell’IA e dello smart working, due realtà che nel periodo pandemico hanno registrato una brusca accelerata e sono entrate a far parte della quotidianità del lavoro e della vita di milioni di persone.
Il contesto all’interno del quale si inseriscono gli “Orientamenti etici per gli educatori sull’uso dell’intelligenza artificiale e dei dati nell’insegnamento e nell’apprendimento” è rappresentato dal “Piano di azione per l’Istruzione digitale 2021-2027”, iniziativa strategica a lungo termine dell’UE per un’istruzione digitale europea “di alta qualità, inclusiva e accessibile”. L’obiettivo dichiarato, pertanto, è quello di promuovere “un adattamento sostenibile ed efficace dei sistemi di istruzione e formazione degli Stati membri dell’UE all’era digitale”.
Due sono le priorità strategiche del piano, promuovere lo sviluppo di un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale e migliorare le competenze e le abilitàdigitali per l’era digitale, e per ciascuna di queste priorità sono delineate le azioni per il raggiungimento dell’obiettivo.
Che l’IA sia ormai utilizzata nelle scuole è un dato di fatto, tanto che non ha più nemmeno molto senso parlare di “scuola digitale”, mentre sarebbe più corretto parlare di “scuola nel tempo del digitale” e interrogarsi su come rendere più efficiente la gestione organizzativa e come promuovere negli studenti lo sviluppo di apprendimenti significativi e competenze durevoli, in linea con le linee di investimento e le numerose azioni del PNRR.
In considerazione del fatto che l’IA sta già modificando il nostro modo di vivere, di consumare, di lavorare e che è impensabile che essa non incida anche sul settore dell’istruzione, perché grazie ai “sistemi intelligenti” si possono individuare specifiche esigenze di apprendimento, offrire opportunità di approfondimento personalizzate, impiegare più efficacemente le risorse didattiche a disposizione, occorre fare qualche considerazione preliminare. Al fine di interagire con questa tecnologia, è indispensabile che i professionisti del settore – dirigenti scolastici e docenti – possiedano almeno una conoscenza di base dei meccanismi di funzionamento dell’IA per poterne fare un uso critico ed etico e sfruttarne pienamente il potenziale. Per gli educatori non è dunque fondamentale comprendere a pieno il funzionamento dei sistemi intelligenti, e questa è una buona notizia, ma è indispensabile conoscerne i meccanismi di base e i limiti, ponendo al centro del discorso sull’intelligenza artificiale nell’istruzione i principi etici, per favorire un approccio equo ed inclusivo ai sistemi e alle soluzioni.
Il documento elaborato dalla Commissione europea offre ancora esempi dell’utilizzo dell’IA e dei dati in ambito educativo per supportare le pratiche di insegnamento, apprendimento e valutazione dal punto di vista del sostegno allo studente, al docente e al sistema.
Per quanto concerne i dati relativi all’insegnamento e il sostegno allo studente e il sostegno all’insegnante, l’uso dell’IA riguarda in linea di massima i seguenti aspetti:
INSEGNAMENTO ALLO STUDENTE |
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Sistemi di tutoraggio intelligente |
Attività in cui lo studente esegue sequenze graduali di compiti, ricevendo istruzioni personalizzate, che non richiedono l'intervento del docente. |
Sistemi di tutoraggio basati sul dialogo |
Attività in cui lo studente esegue sequenze graduali di compiti tramite una conversazione condotta nel linguaggio naturale. Nei sistemi più avanzati si può automaticamente adattareil livello di coinvolgimento dello studente per mantenere la motivazione e la concentrazione sul compito. |
Applicazioni di apprendimento linguistico |
Le applicazioni di apprendimento basate sull'IA possono essere utilizzate in contesti di istruzione formale e non formale per coadiuvare l'apprendimento, consentendo di accedere a corsi di lingue e dizionari con feedback automatizzati in tempo reale per quanto riguarda pronuncia, comprensione e padronanza della lingua, nonché per traduzioni simultanee. |
SOSTEGNO ALLO STUDENTE |
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Ambienti di apprendimento esplorativo |
Allo studentesono offerte rappresentazioni multiple che lo aiutano a delineare percorsi individualizzati per raggiungere i propri obiettivi di apprendimento. |
Valutazione della scrittura formativa |
Gli studenti ricevono periodicamente feedback automatici relativi ai compiti/attività di scrittura realizzati. |
Apprendimento collaborativo con il sostegno dell'IA |
I dati sul metodo di lavoro e sul rendimento pregresso di ciascuno studente sono utilizzati per suddividere gli studenti in gruppi di livello sulla base delle abilità di un equilibrio tra abilità e attitudini. I sistemi di IA forniscono suggerimenti sul modo in cui un gruppo collabora, monitorando il livello di interazione tra i membri del gruppo. |
SOSTEGNO ALL’INSEGNANTE |
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Valutazione della scrittura riassuntiva, attribuzione del voto ai componimenti |
L'IA può essere utilizzata per valutare e assegnare voti automaticamente ai compiti scritti degli studenti. Le tecniche di apprendimento automatico sono in grado di individuare aspetti quali l'uso del lessico, la grammatica e la struttura delle frasi per attribuire voti e fornire feedback. |
Monitoraggio del forum degli studenti |
Le parole chiave nei post pubblicati nel forum degli studenti generano feedback automatici. L'analisi della discussione permette di monitorare l'attività degli studenti sul forum, individuando gli studenti che potrebbero aver necessità di aiuto o che non stanno partecipando secondo le aspettative. |
Assistenti all'insegnamento IA |
Ichatbot o agenti IA rispondono alle domande formulate in misura più frequente dagli studenti con semplici istruzioni, ampliando gradualmente nel corso del tempo la gamma delle risposte e delle opzioni offerte. |
Raccomandazione di risorse pedagogiche |
Si utilizzano motori di raccomandazione IA per raccomandare specifiche risorse o attività di apprendimento sulla base degli interessi, dei progressi e deibisogni di ciascuno studente. |
Per quanto riguarda l’aspetto del sostegno al sistema (e quindi all’organizzazione), invece, la questione diventa ancora più complessa, perché i tre ambiti previsti prevedono il trattamento di dati particolari da sottoporre ad attento esame. I tre campi indicati dal documento sono:
SOSTEGNO AL SISTEMA |
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Estrazione di dati relativi all'istruzione ai fini dell'assegnazione delle risorse |
Sono raccolti dati sugli studenti che sono successivamenteanalizzati e trattati per assegnare le risorse disponibili nel miglior modo possibile (ad esempio per la formazione delle classi, l'assegnazione alle stesse degli insegnanti, la definizione dell'orario, l'individuazione degli studenti che potrebbero aver necessità di interventi didattici integrativi). |
Diagnosi delle difficoltà di apprendimento |
In questo campo potrebbero misurarsi competenze cognitive come lessico, ascolto, ragionamento spaziale, soluzione di problemi e memoria, competenze poi utilizzabili per diagnosticare difficoltà di apprendimento, e i connessi problemi sottostanti, che sono difficili da identificare per un docente, ma che si potrebbero individuare precocemente utilizzando sistemi di IA. |
Servizi di orientamento |
I servizi di orientamento - se basati sull’IA - offrono, nel corso dell'attività, suggerimenti o opzioni per strutturare futuri percorsi di formazione e sviluppo professionale e offrono agli utenti la possibilità di delineare un profilo di competenze comprendente il livello di istruzione precedente con indicazionedei propri interessi. A partire da questi dati, uniti a un catalogo di corsi aggiornato o a informazioni sulle opportunità di studio/sviluppo professionale, è possibile poi formulare raccomandazioni di studio pertinenti, mediante l'elaborazione del linguaggio naturale. |
Si tratta, come è possibile verificare, di una prospettiva molto ampia e variegata -la quale necessita di approfondimenti e riflessioni di ordine etico - e sarà esaminata più specificamente nella seconda.
Rossella De Luca, Dirigente scolastico